Si è tornati a scuola e per tanti bambini è stato il primo giorno!
Nuovo anno e allora perché non provare a cambiare l’approccio nei confronti della scuola e degli insegnanti?
Spiacevoli episodi ai danni dei docenti da parte di alunni e genitori ignoranti, hanno fatto dimenticare l’importanza della scuola e dell’istruzione? Chi invece non ha avuto un maestro o un professore che “ha fatto la differenza”?
Fino a qualche anno fa non si metteva in dubbio l’autorità del docente, anzi,
ricordiamo tutti che, a fronte di un rimprovero del maestro a casa veniva rincarata la dose.
Sono d’accordo con Galimberti quando afferma che i genitori devono essere “espulsi” dalla scuola. Un conto è la collaborazione altro è l’ingerenza!
Si è tornati a scuola dove imparare a gestire una delusione e una frustrazione è estremamente importante e, se la finalità della scuola e degli insegnanti è anche quella di preparare i ragazzi “a vivere”, allora ben vengano restrizioni e rimproveri che aiutano a crescere. Non si può essere promossi se la preparazione non è sufficiente o se è il comportamento a non esserlo stato! A volte è meglio ripetere l’anno.
Andare avanti senza le basi di una conoscenza consolidata vanifica qualsiasi pezzo di carta.
Mi raccontava un’insegnante che durante un collegio docenti/genitori, questi ultimi si lamentavano dei compiti eccessivi che impedivano le attività extra scolastiche!
Molti genitori vorrebbero figli judoka o calciatori e figlie ballerine e future veline ma l’istruzione ha la priorità e, per ottenere risultati, bisogna impegnarsi, studiare e fare esercizio.
Genitori blandi e permissivi fanno solo danni! Si torni allora a portare rispetto e a insegnarlo fin da bambini nei confronti di persone che, pagate al di sotto delle loro competenze (in tutti gli altri paesi l’insegnante è rispettato e ben pagato), si affannano a insegnare fra mille ostacoli.
Per cui si a un rapporto di collaborazione, ma fiducia e spazio al docente che potrà operare al meglio senza la frustrazione di sentirsi sotto esame e maltrattato, spesso anche da bambini delle elementari.
Chissà che un po’ di disciplina, per genitori e figli, non porti a un risultato migliore?
D’altronde entrambi, docenti e genitori, lavorano per il raggiungimento dello stesso risultato, cioè figli istruiti e perché no, magari anche educati!
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