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Sei personaggi in cerca d’autore Pirandelliana XXVI edizione – La rece

di Maddalena Menza 

L’amore per il teatro del grande Luigi Pirandello, custodito come un piccolo scrigno segreto da Marcello Amici, valente e bravissimo attore marchigiano e dalla sua compagnia, parte da lontano, da quando, insieme alla moglie Natalia Adriani, ha fondato La Bottega delle Maschere nel lontano 1981.  Nel 1996 poi è iniziata La Pirandelliana giunta alla XXVI edizione.

L’esordio non fortunato dei Sei personaggi in cerca d’autore   nel 1921 è avvenuto al Teatro Valle quando l’autore fu duramente contestato, anche con molta violenza, poi dramma si tramutò in successo quando nel 1925, l’autore vi aggiunse una prefazione esplicativa consacrandolo ai tempi nostri come uno dei massimi capolavori del drammaturgo.

A distanza di 101 anni dallo sfortunato debutto, la compagnia, capitanata da Marcello Amici, ha messo in scena uno spettacolo con i fiocchi, di teatro nel teatro.

La compagnia degli Attori, rigorosamente vestiti di bianco, colore che denota l’eleganza estiva di una volta delle classi agiate, sta mettendo in scena un astruso lavoro del commediografo Luigi Pirandello, Il gioco delle parti in cui l’autore affronta un tema a lui caro. L’aspro rapporto tra realtà e finzione. Irrompono, a un certo punto, dei Personaggi che, abbandonati dal loro autore, ne cercano disperatamente un altro che possa aiutarli a portare in scena il loro dramma.

Loro sì che sono veri, più veri degli uomini e delle donne che vivono nel mondo, perché hanno una l oro verità di Personaggi che nessuno potrà scalfire e raccontano una storia dolente, che è la loro storia. Si tratta del Padre, della Madre, della Figliastra, del Figlio e infine del Giovinetto e della Bambina che avranno una fine tragica perché si uccideranno, quasi a sancire una catarsi per il miserabile dramma che li vede protagonisti.

La storia è quella di un Padre e di una Madre che hanno avuto un figlio, poi però  la Madre si è innamorata di un altro uomo e  ha avuto altri  tre figli dall’amante, che poi  è morto per cui ha dovuto  affrontare la vita e le conseguenti difficoltà economiche,  da sola e con sacrificio.

Lavora infatti come sarta nella Bottega di Madama Pace che, in realtà, è anche una copertura per una casa d’appuntamenti dove, spinta dalla necessità, si prostituisce la Figliastra.

Un giorno, alla casa di Madama Pace, si presenta il Padre come cliente della Figliastra ignara. Per fortuna, appare la madre che impedisce l’incontro tra i due.

Poi il Padre, pentito, cerca di riunire la famiglia. Ma la Figliastra lo deride, il Figlio l’osteggia, la Madre è dolente e chiusa nel suo dolore e il capocomico non riesce a mettere  in  scena  il dramma e dovranno essere i Personaggi a  “viverlo”.

La  regia di Marcello Amici, valente  interprete e mattatore, nei  panni del Padre e gli  altri attori della Compagnia sono tutti  bravissimi, a cominciare dalla Madre, la dolente Tiziana Narciso, per continuare con il capocomico, l’inappuntabile Maurizio Sparano, per non parlare della Figliastra che ricorda nella fisicità una giovane Wynona Ryder, e, dulcis in fundo, la giovane Mariaelena Pagano  nei panni dell’ambigua Madama Pace con un grammelot  spagnolo perfetto, che  in realtà è  anche un’ottima traduttrice, conosce l’arabo e l’inglese ma non lo spagnolo e quindi è stata ancora più brava. Ma un sincero plauso va a tutta la compagnia nel suo complesso.

Grazie a questa sapiente regia, come dicevo, e alla valentìa degli attori, lo spettatore si sente trasportato nel mondo sempre attuale di  Pirandello, che ha una  conoscenza perfetta dell’animo umano e della mente, dovuta purtroppo anche alla dolorosa esperienza  della moglie, e nonostante   sappia che si tratta di una recita di teatro nel teatro,  sente che la “Verità” dei personaggi  sulla scena è superiore alla “verità” della nostra vita quotidiana, così  soggetta  alle fluttuazioni del caso , agli  inganni delle rappresentazioni  di sé stessi   dal  lato migliore e della preponderanza della Maschera..

Oggi, con la società fluida poi, il teatro pirandelliano è più attuale che mai! W Pirandello!