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Overcardano
Overcardano

La prima scintilla degli Overcardano, risale all’inizio del 2022. Il progetto nasce per amore passionale della musica. Tutti viviamo circondati, volenti o nolenti da onde sonore, e non sempre possiamo scegliercele come vorremmo. Per gli Overcardano, questo trio romano legato da una forte amicizia, l’interesse per le 7 note, è un legame molto più saldo. Trasporto, ardimento, motivo di vita. Un progetto a misura d’uomo, o meglio a misura di band. Con i parametri che gli stessi artisti si sono autoimposti, senza l’ossessione di assomigliare a questo o a quello, senza l’ansia da prestazione che porta seco la brama di successo e notorietà. Lo slogan potrebbe essere: “il diritto di esistere musicalmente”, essendo presenti nel mondo della musica con tutta la folle idea di poterlo fare divertendosi. È bello però avere anche il coraggio di mettersi in gioco e loro lo fanno con questo singolo dal titolo «Sta cambiando il vento».

Quale era la musica che ascoltavate quando eravate adolescenti?

Siamo tre persone musicalmente molto differenti anche se alcuni “gusti” sono ovviamente condivisi! Ma è proprio questa “diversità” di gusti che crea una grande ricchezza. Maurizio Cardaci è da sempre è un “Beatlesiano convinto” ma ha tutte le produzioni di Dylan, The band e Van Morrison; Gianluca Meloni ha subito diverse influenze dal rock dei Led Zeppelin e dei Pink Floyd, al soul di Steve Wonder e Bruno Mars, poi è passato alla fusion di Jhon Scofield fino alla musica elettronica di Brian Eno. Fabrizio Gallina che suona il basso ha sempre ammirato il grande Jaco Pastorius, e adora Ray Charles, Jimi Hendrix, Who, Clash e anche da Heart Wind & Fire, Level 42 oppure U2 e Simple minds, ma come Maurizio e Gianluca ha la passione per Beatles e Led Zeppelin. 

Nella composizione dei vostri brani, nasce prima il testo o la musica?

Questa è una domanda eccezionale.  Esistono dei compositori che spesso hanno messo in musica dei versi o delle poesie. Penso a Bob Dylan ma anche, per rimanere in Italia, a De Andrè o Guccini, quindi prima le parole e poi la musica. Noi abbiamo sempre chiamato il nostro modo di scrivere “scrittura medianica” cioè non siamo noi a scrivere la canzone ma è la canzone stessa che si manifesta attraverso di noi. Nelle mie composizioni a me è sempre sembrato di “andare a cercare” qualcosa che già esiste, che è già stato creato e che io devo solamente “portare sulla terra”. Questa è la stessa idea che aveva della scultura il grande Michelangelo che sosteneva che la scultura si fa “per via di levare” e non “per via di porre” Lo scultore elimina la materia che nasconde la forma, essendo quest’ultima già idealmente presente, ed è esattamente la stessa cosa che le canzoni che idealmente già esistono. L’artista le porta solo sulla terra.

Se doveste uscire a cena con un artista del passato che non c’è più?

Ce ne sarebbero tanti con cui ci piacerebbe uscire a cena ma soprattutto suonare se fosse possibile! La nostra formazione musicale parte dagli anni ’60 e ‘70 quindi ce ne sono tantissimi che oggi non ci sono più. Si può partire da John Lennon, passare a Syd Barret il fondatore dei Pink Floyd per arrivare a Jim Morrison. Ma due parole anche con Freddy Mercury dei Queen o Bon Scott degli AC/DC non ci dispiacerebbero affatto. Ma di sicuro Fabrizio Gallina il nostro bassista vorrebbe incontrare Jaco Pastorius il grande bassista e oltre alla cena vorrebbe anche andare a bere qualcosa insieme e se ci fosse anche Ray Charles sarebbe il massimo. In questo ipotetico “giro a tavola” con i grandi del rock Gianluca Meloni vorrebbe andare a cena con il grande Elvis e chiedergli come diavolo abbia fatto ad inventare quei movimenti stratosferici ed eccezionali con i quali si è guadagnato l’appellativo di Elvis the pelvis (il bacino) e che ancora oggi a più di mezzo secolo di distanza tutti ricordiamo! Infine, detto tra noi, sarebbe pure bello andare a cena con una persona ché è ancora in vita e su una su tutte Lenny Kravitz.

Il vostro cassetto dei sogni è vuoto o da svuotare?

Aver realizzato dei brani ed essere presenti su You tube con i nostri video e su tutte le piattaforme digitali per noi è già la realizzazione di un sogno. Oggi noi come Overcardano “esistiamo musicalmente!”. Come dice spesso Gianluca Meloni noi ci stiamo “godendo il viaggio”, un viaggio fatto di passione per la musica e di amici visto che i membri della band si conoscono da più di trent’anni ed in più stiamo rivendicando il mostro “diritto di esistere musicalmente”. Oggi “girovagando” sulla rete, sulle piattaforme digitali di musica o ascoltando la radio è possibile “incappare” in un brano, un video, una intervista, insomma una “traccia” (in tutti i sensi) di OVERCADANO per poter quindi dire “ci siamo anche noi!

Chi ispira le vostre composizioni?

Credo che la cosa bella di questo gruppo sia che la nostra unica fonte di ispirazione nella scrittura dei brani sia la nostra ispirazione stessa. Nel nostro processo creativo noi non andiamo a sentire cosa fanno gli altri grandi artisti ma semplicemente, “apriamo la porta e lasciamo uscire tutto quello che viene da dentro”. Quindi noi partiamo da noi stessi. Poi i brani vengono limati, arrangiati magari ispirandoci a grandi artisti, ma non fase di scrittura. La caratteristica dei brani di OVERCARDANO è che rappresentano la somma delle nostre tre differenti personalità portate all’ennesima potenza che si uniscono insieme per creare un prodotto in cui sono presenti e chiari i contributi di ognuno di noi.  

Come lavorate alla struttura dei pezzi?

Di solito non abbiano una regola scritta. In questi primi brani che abbiamo pubblicato la prima idea o bozza del brano proviene magari da un singolo componente del gruppo, ad oggi più spesso Maurizio Cardaci. Ma poi questa “prima stesura” di canzone entra all’interno della “mente o spirito comune” del gruppo OVERCARDANO, (parafrasando una celebre affermazione di Ray Manzarek il compianto tastierista dei Doors,) e subisce un profondo processo di trasformazione e crescita con l’apporto di Gianluca Meloni e Fabrizio Gallina. Il risultato finale è sempre molto più bello e ricco della bozza iniziale. Una cosa che ci accomuna tutti e tre è il fatto che forse inconsciamente facciamo musica per sopportare i momenti scuri della vita, la musica ci apre uno spazio verso la luce e ci fa vivere meglio ogni brutto momento portandolo sempre vicini alla bellezza o almeno ci proviamo! È proprio vero il detto che dice “che mondo sarebbe senza la musica” e lo stesso “adagio” si applica alle nostre vite!

Di Elle M