Spread the love

Nuova settimana ricca di appuntamenti per I SOLISTI DEL TEATRO, in Via Flaminia,118 a Roma (Giardini della Filarmonica)

Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico triennale “Estate Romana  2020 – 2021 – 2022” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Una nuova settimana ricca di appuntamenti per I SOLISTI DEL TEATRO, la storica rassegna diretta da Carmen Pignataro, tra drammaturgia contemporanea, classici riletti in chiave moderna e debutti assoluti.

Si parte il 22 agosto con “Vanity Dark Queen– Niobe regina di Tebe” diretto da Stefano Napoli. Niobe, l’antica regina di vanità, che volle farsi felice – anche per il numero dei suoi figli -contro l’antica saggezza per cui solo gli dei potevano dirsi felici. “Cose umane agli umani”, ovvero accetta l’incostanza della sorte e impara il limite. Niobe, ribelle al pari di Prometeo, trasformata in roccia di lacrime, Niobe segnava il confine da non superare. Nel tempo la sua immagine trascolora fino a diventare, con i suoi figli, decorativo elemento di giardini e fontane. Cosa può dirci ancora questa mater dolorosa? Forse in lei, come in un prisma, possiamo vedere riflessi il nostro orgoglio, la nostra fragilità, la nostra paura.

La programmazione prosegue il 24 agosto con il debutto assoluto di “Echi dell’anima”, con Alessia Fabiani e Priscilla Micol Marino e la regia di Marco Grossi.

Diceva Pasolini che la Poesia rappresenta la possibilità e il modo di esprimere quel sacro che è motivo fondante di tutta la sua opera, un sacro immanente, celato nel reale, a cui la poesia può dare forma e corpo.

Ecco come la storia personale di Patricia Gagliardi, il suo ritrovarsi poetessa oggi, trae origine quando in anni lontani incominciò a scrivere, quasi di getto, quanto avvertiva come Echi dell’Anima(…) così scrive nella presentazione Pietro Smarrelli, sottolineando l’impronta del sacro avvertito nell’animo che al pari dell’intelletto coglie momenti ed eventi fissati in un linguaggio, la Poesia.

Lo spettacolo prova a elevare questo linguaggio, mutuandolo a espressione onirica nell’intento di accompagnare lo spettatore in un viaggio intenso, morbido e compulsivo, un fiume di sentimenti veri e sinceri, in cui naviga la zattera salvifica dell’amore che raccoglie e accoglie ricordi, pensieri, paure, preoccupazioni e ansie, ma soprattutto vita.

Il 25 agosto Alessandra Fallucchi porta in scena “Circe: le origini”.

Circe è la figlia di Elios, Dio del Sole, e dalla Ninfa Perseide; ma  è soprattutto una donna di passioni: amori, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia, accompagnano gli innumerevoli incontri e scontri che le riserva il destino…finché non più solo maga ma anche amante dovrà scegliere una volta per tutte se appartenere al mondo divino o a quello dei mortali che ha imparato ad amare.

La Circe greca è figura ambigua e ambivalente: crudele ma anche pietosa, ostile ma anche amica. Circe è Donna, Ninfa, Maga, Amante ma anche Moglie, racchiude le molte potenzialità del femminile e di queste ci interessa parlare.

Infine, il 26 agosto è la volta di “Coccodimamma…” di Antonello De Rosa. Due anime si incontrano, mamme, figli… si confessano. Raccontano la vita, il dolore, la gioia ma anche la grande incomprensione. Anime che si cullano in silenzi rumorosi, che periscono senza lasciare traccia della loro vita. Quella stessa vita che prima le mette al mondo, poi, le offende, le umilia. Spettri inquieti mai guariti dalle ferite subite nel passato. Spettri che danno piacere ma non possono riceverlo. Anime lacerate, che rincorrono un uomo che non esiste, che le usa, che utilizza i loro corpi confondendoli e sporcandoli ancora di più. Mamme che dovrebbero difendere… ma diventano carnefici. Una scrittura scenica che mette in evidenza il difficile rapporto tra mamma e figli. Brani tratti da Peppe Lanzetta, Annibale Ruccello, Enzo Moscato, Francesco Silvestri. Una messinscena essenziale che si affidasse solo alla forza della parola, dei gesti e della musica.

Si ringraziano la Fondazione Claudio Nobis, che sostiene il Festival economicamente già da due anni, il Comune di Roma, Artisti 7607, lo staff del festival, gli artisti e gli addetti ai lavori.

Leggi altri articoli qui