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Periodo di Natale, tanta musica intorno a noi… Tra i brani diffusi nel nostro mondo occidentale, moltissimi fanno parte della tradizione nordica, in particolare del Regno Unito: i “Christmas Carols”. Parliamone un po’.

I primi canti relativi al Natale erano presenti in Europa migliaia di anni fa, ma non si trattava di canti natalizi come oggi li intendiamo. Erano musiche pagane, eseguite durante le adorazioni al Sole del solstizio d’Inverno (il giorno più corto dell’anno) durante le quali i partecipanti danzavano attorno a cerchi di pietre. Proprio a ciò si deve l’origine del termine “carol” il cui significato è “ballare qualcosa”.

Nel mondo anglosassone i brani di carattere natalizio – ovvero dedicati alla rinascita relativamente al mondo della Natura e ai cicli delle stagioni -venivano scritti e cantati durante tutto l’anno, ma si è tramandata in modo considerevole (ed è sopravvissuta) soltanto l’usanza di cantarli a Natale. Questo perché fu la religione cristiana ad appropriarsene, trasformandoli in canti religiosi e consentendone la diffusione a livello mondiale.

I riti cristiani, infatti, presero il posto delle celebrazioni pagane del solstizio, trasformando quei componimenti propiziatori del raccolto e della benevolenza di Madre Natura verso l’uomo, in musiche a soggetto evangelico, che narravano sulla Natività, gli Angeli, il piccolo Gesù e tutto ciò che ben conosciamo.

Fu così che molti compositori in tutta Europa iniziarono a scrivere “canti natalizi” in cui, però, la gente di allora poco si riconosceva. Questo fondamentalmente perchè erano scritti e cantati in una lingua che nessuno parlava e capiva più: il latino. Con l’andar del tempo, si affievolì l’interesse per celebrare il Natale…

Fu l’affermazione delle lingue volgari (a partire dal 1200 circa) che consentì la rinascita del fervore popolare (espresso mediante canti e musiche) per tale festività. Ciò anche (e soprattutto) grazie all’inserimento di queste melodie all’interno di funzioni religiose e di rappresentazioni teatrali popolari.

“Christmas carols” le origini nel Medioevo

La maggior parte dei “Christmas carols” che noi conosciamo e cantiamo, affonda, perciò, le origini nel Medioevo, per avere poi un poderoso rilancio nella seconda metà del XVIII secolo, periodo nel quale essi furono tradotti e arricchiti da composizioni di origine straniera (cioè non anglosassoni) importate.

Di questi brani moltissimi sono anonimi, in quanto furono innestati su melodie popolari esistenti, spesso addirittura canzoni conviviali che accompagnavano le bevute. Erano eseguiti non da cori o maestri di musica, ma da umili lavoratori, artigiani, minatori, gente semplice, analfabeta, ma che proprio grazie alla sua spontaneità, seppe dare vita e tramandare melodie meravigliose e toccanti, sgorgate direttamente dal cuore, senza sovrastrutture culturali. E’ proprio per questo, probabilmente, che tanto ci emozioniamo ancora nell’ascoltare musiche così lontane nel tempo. Sappiamo bene come la musica popolare ha, da sempre, la virtù di “bucare” epoche e cuori!

Risale all’epoca vittoriana la tradizione inglese di diffondere i canti natalizi porta a porta. Per i ceti meno abbienti era un modo per guadagnare qualcosa. Per i Christmas Carolers più agiati e più socialmente impegnati, era invece un mezzo per raccogliere denari da destinare in beneficienza.

Questa così ampia diffusione di tale genere musicale, rese necessario realizzare una raccolta. Essa vide la luce nel 1833, permettendo a molti brani caratteristici di non andare perduti nel corso del tempo e di conservare questo prezioso repertorio musicale, che ancora oggi fa parte della tradizione natalizia del Regno Unito.

Quanti artisti di ogni Paese, hanno eseguito, registrato e reinterpretato queste musiche, donandoci una grandissima varietà di versioni, colori, ritmi e sensazioni in grado di abbracciare tutti i gusti musicali del mondo!

Non mi resta che augurarvi, dal cuore, un felice Natale, traboccante di musica.

Di Rima