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Dopo aver scritto su alcuni interessanti esperimenti riguardo al potere dei suoni sul mondo vegetale, mi accingo, finalmente, a trattare riguardo a noi esseri umani e al nostro rapporto col mondo sonoro.
I suoni e la musica possono “cambiare” anche noi?  La risposta è SI. Assolutamente si!

Partiamo dal seguente assunto da dichiarare inconfutabilmente e una volta per tutte: i suoni e la musica ci modificano SEMPRE. Così è per la parte corporea. Diverso è per l’aspetto spirituale del nostro essere. Infatti, per poter accedere al profondo individuale e modificarne emozioni e stati d’animo, è indispensabile un tipo di ascolto aperto, cosciente e voluto, con l’assenso della razionalità. Per fortuna, nel bene e nel male, niente e nessuno può entrare nella parte più intimamente nostra se noi non lo vogliamo.

Purtroppo queste basilari certezze sono sconosciute alla maggior parte di noi. Ciò è tanto più grave quanto più l’attuale periodo storico richieda improrogabilmente una seria e approfondita cultura su come funzioni il nostro corpo, e come reagisca al divenire dell’ambiente.

Torno, allora, alla mia amata musicoterapia.

Nell’organismo umano, l’orecchio è l’organo specifico per la ricezione dei suoni. Essi però, nella realtà, arrivano in tutto il corpo, a partire dalla pelle, il primo organo a contatto con il mondo esterno. Le onde sonore, come accade per ogni elemento circostante, impattando le cellule dei nostri organi, modificano il nostro stato fisiologico.

Per comprendere come, (lo vedremo più specificamente nel prossimo articolo) dobbiamo innanzitutto ricordare che ogni organismo possiede, per natura, un suo bioritmo, ossia un precisissimo tempo di alternanza di tutte le attività vitali. Una sorta di “andamento musicale” di base che regola il lavoro degli organi. In altre parole, ognuno di noi ha il suo “orologio” interno, che ha come scopo il perfetto equilibrio ed efficienza delle varie parti.

Aggiungo per chi ancora non fosse a conoscenza di ciò, che ogni componente, dalla singola cellula all’apparato più complesso del mondo della Vita, il nostro cervello, è in costante comunicazione con il “tutto”. Questo affinché ogni “ufficio” provveda prontamente ai bisogni di mantenimento della sanità generale.

Altra realtà che forse non tutti conoscono, è che, per legge naturale, l’organismo non sano tende autonomamente (e prima possibile) a ristabilire la sua sanità.

Qualsiasi genere di malattia (ovvero di “scordatura” della nostra meravigliosa musica interiore), infatti, richiede al nostro corpo un grande dispendio energetico. Ciò è in totale contrasto con la legge della Natura, che prevede invece una assoluta ottimizzazione della propria energia e delle proprie risorse. Essere malato è per l’organismo, quindi, una condizione di “fuori norma vitale” che, pertanto, deve essere al più presto risolta. Per nostra fortuna il corpo fa da solo, basta solo aiutarlo attraverso strumenti che, possibilmente, sappiano parlare il suo stesso linguaggio. La musica è uno di questi.

Utilizzare in modo appropriato il mondo sonoro a 360°, può essere un interessante, efficace e piacevole aiuto per entrare nella “stanza dei bottoni”, cioè in quella sfera emozionale ove, quasi sempre, si programmano squilibri e malattie.

Di Rima