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Mina la Musa della nostra canzone. Per me (e non solo, credo) ancora l’unica voce femminile degna di rappresentare l’illustre cultura e tradizione musicale del nostro Paese nel mondo. E Intendo abbracciare anche la produzione vocale classica, la musica così detta “colta”.

Mina

Mi viene spontaneo fare un paragone relativo al mondo dello sport, del tennis in particolare, che seguo da molti anni anche perché ho una figlia agonista: Come dire FEDERER è dire “IL TENNIS”, così dire MINA è dire” LA MUSICA”. Si parla, infatti, di due fuoriclasse nel vero senso della parola.

Questo perché attraverso la sua voce, Mina ha saputo dare corpo all’arte delle arti, all’arte suprema, l’arte del suono. L’arte immateriale per eccellenza: quella che da anima giunge direttamente ad anima, senza tramite razionale.

Mina ha saputo ergersi regina su qualsiasi interprete della canzone italiana (e non solo) per dote naturale, popolarità, capacità tecnica, intelligenza e lungimiranza. Grazie alla sua stoffa di autentica artista, la celebre “Tigre di Cremona” ha saputo selezionare le influenze musicali più originali e degne di nota su cui tracciare il proprio repertorio. Ha saputo viaggiare in lungo e in largo attraverso tutti i generi musicali internazionali e non. Da Presley a De Andrè, da Battisti a Sarah Vaughan, dalla canzone napoletana a Chet Baker.

Voce da leggenda e capacità interpretativa straordinaria

E solo per citare una minima parte di ciò che ha saputo realizzare con la sua voce da leggenda! A questo vanno aggiunte una disinvoltura e capacità interpretative non comuni, unite all’ accurata e attenta scelta dei colleghi e collaboratori che l’hanno accompagnata negli arrangiamenti e nella lavorazione dei brani. Musicisti e autori del calibro di Morricone, Mogol, Battisti, Costanzo, Paoli, Malgioglio, Celentano e tanti, tanti altri. Bruno Canfora (compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra) che scrisse per lei “Brava”, diceva di Mina (a proposito della sua abilità vocale): “È qualcosa che le ha permesso soltanto la sua natura, la sua macchina canora, la sua fisicità che almeno in musica, a quanto io sappia, appartengono soltanto a lei.”

Mina

Tecnicamente la voce di Mina ha un’estensione di tre ottave, tutte estremamente ricche di armonici. E’a metà tra un soprano e un mezzosoprano, scesa nell’estensione nel corso degli anni. Tutto ciò le ha consentito di diventare una cantante capace di interpretare tutti i generi musicali. Completa autodidatta, non prese lezioni di canto neanche all’inizio della sua carriera. Come lei stessa ha fatto intendere nelle rare interviste rilasciate, la sua volontà era di uscire dagli schemi, senza sottostare a nessuna regola. Prima di esibirsi dal vivo o entrare in studio a registrare non ha mai riscaldato la voce con esercizi. Casomai fumato una sigaretta …Beh, questo la dice lunga sul suo essere “ LA VOCE” ! Per legge di natura. Per volontà divina, aggiungo io…e con tutto il rispetto per Frank Sinatra che, a mio avviso, è ben lungi dal poter essere paragonato a lei!

Resterà per sempre, al di là del tempo nel firmamento delle arti, esattamente come è stata e sempre sarà Maria Callas nel mondo del melodramma: UNICA, INCONFONDIBILE, IMMENSA.

Di Rima