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Da Londra a Parigi passando per New York fino a Milano, la Fashion Week è finalmente in presenza.

di Elena Vellucci

Vista la conclusione dello stato di emergenza sanitaria molti stilisti, sia noti che emergenti, scelgono di tornare in presenza non abbandonando comunque in taluni casi il digitale.

Ne è un esempio il defilè di Carolina Herrera, caratterizzato da uno stile sofisticato e iper femminile con un ritorno agli anni ’60 ed abiti voluminosi e lineari.

Completi con gonne a palloncino, mini dress rossi impreziositi da decori con rouches asimmetriche, giochi di paillettes e deliziosi cappotti gioiello con ricami sull’abbottonatura. Spazio anche a gonne ampie a colonna con strascico e decori preppy come stampe a fiocchi.

Tory Burch invece mixa pezzi e stili diversi per una donna dal carattere newyorkese che ama osare puntando su capi dallo stile prettamente sportswear formato da felpe con zip abbinati a pantaloni di pelle e cardigan con stampe ottiche.

Abiti con stampe geometriche con contrasti di colori e tagli colorblock che fasciano il punto vita attraverso maxi cinture.

A concludere l’evento newyorkese è Michael Kors con abiti ispirati allo stile Marilyn Monroe. Tra i capi di punta spunta il cappotto con spalle larghe e nuance di colori che vanno dall’arancione al corallo, al magenta. L’ispirazione è presa dall’abbigliamento maschile. Vestiti lunghi con spacco e stivali altissimi fino alla coscia, décolleté a punta e sandali alti. Tra gli accessori ritroviamo le borse oversize di giorno raffinate e pratiche allo stesso tempo.

Per quanto riguarda le tendenze beauty protagonisti sono gli occhi messi in evidenza da tratti grafici neri e palpebre esaltate da tinte blu elettrico.  Simone Rocha sorprende facendo esaltare ancora di più gli occhi mettendo al posto di ombretti e polveri, gemme, cristalli e perle.

Apre la sfilata di Milano Fashion Week Ennio Capasa. Il marchio punta allo stile genderless, sul minimalismo, la sofisticatezza oltre che sulla sostenibilità, artigianalità e tecnologia per creare dei pezzi prodotti con taglio fatto a laser usato al posto delle forbici.

Il tailoring e l’alta sartoria sono al centro della collezione. Le giacche a taglio laser sono arricchite da interventi sartoriali nell’attaccatura delle maniche o dei revers.

La collezione di Fendi, disegnata da Kim Jones, si apre all’insegna della seduzione.

Fashion week Milano

Abiti impalpabili e trasparenze con contrasti di tessuti leggeri e pesanti abbinando chiffon, pelliccia e tweed e portando in scena quello che Jones definisce “funzionalità trasformativa” come il blazer che diventa gilet sartoriale o la cintura nelle cui tasche si può custodire lo smartphone.

Gucci ci sorprende ancora svelando la collaborazione con il marchio Adidas inserendolo nei vari pezzi della collezione. Tinte brillanti, abiti in raso e cappotti di ispirazione retrò. Una sfilata che non passa inosservata organizzata in una sala foderata di specchi.

Fashion week Milano

La collezione di Jenny è un inno alla femminilità. Una silhoutte minimalista che ricorda quella degli anni ’80. Il minimalismo si sposa con il massimalismo in una palette di colori audace. A risaltare la sensualità sono gli stivali a calza scamosciati con décolleté con orchidee.

La collaborazione tra Prada e Raf Simons ha portato ad una collezione riferita alla storia della Maison con capi importanti che ne hanno contraddistinto l’estetica. Dalle sottovesti con cristalli ai cappotti decorati di piume, alle gonne a triplo strato fatte da diversi tessuti ma, regina della passerella è la canottiera bianca con logo triangolare di Prada.

La collezione autunno inverno Armani è invece contraddistinta da colori brillanti che si accostano e stagliano con il grigio.

Pellicce sintetiche e piumini leggeri si indossano con i pantaloni tailoring e shorts in velluto con effetto seconda pelle. Una nota nel rispetto del momento le modelle hanno sfilato senza musica, ma ugualmente nel rispetto di chi lavora, perché la moda è un settore importante in tal senso sostenendo tante famiglie.

In conclusione si può affermare che nonostante il periodo storico che stiamo vivendo la moda torna a farci sognare.