Con noi oggi Manuela Muratori giovane artista maremmana, che si firma LA MA, ritrattista partita dalla tecnica decorativa del decoupage. In effetti nelle sue opere si scorge un tagliare e ricomporre come la realtà da lei percepita con quella sensibilità propria degli artisti. In ciò che realizza Manuela si scorge quel suo mix di tecnica ed istintività emotiva che sa traferire efficacemente. In diversi suoi lavori è presente un tratto distintivo: il segno del triangolo, che rimanda immediatamente ai quattro elementi naturali quali fuoco, aria, terra ed acqua. Nell’arte la simbologia del triangolo viene ispirata anche dalle scienze più intime ed esoteriche con richiami alla divinità e all’armonia. Si percepisce dunque la forte connessione che l’artista ha con la natura anche per la presenza di simbolismi quali le rose. Non sembra avere una predilezione per tecnica e supporti che possono così spaziare dal foglio di carta fino alla tavola in legno utilizzando varie tecniche che passano dal graffite agli acrilici con assoluta disinvoltura. Ciò che guida Manuela Muratori sembra essere una forte urgenza di sperimentazione e comunicazione. Ma conosciamola meglio attraverso questa intervista.
Benvenuta Manuela e grazie di essere qui con noi oggi, raccontaci di te dei tuoi esordi, dove nasce questa tua passione?
Innanzitutto grazie a voi per avermi invitata, è un grande piacere esserci. La mia passione è praticamente nata insieme a me; ero piccolissima, all’incirca una paio d’anni, quando la mia nonna materna mi comprava fogli e matite colorate e io passavo intere giornate a scarabocchiare su di essi. Le persone di allora, ancora oggi parlando mi ricordano di quanto fossi già affascinata da questo mondo, per carità facevo le cose che fa ogni bambino, ma quando potevo disegnare non esisteva nient’altro.
Riesci a dare una definizione del tuo stile come la potremmo chiamare “Decupart”?
Ho iniziato a fare “creazioni” con il decoupage, aggiungendo di tanto in tanto qualche pennellata di colore per rendere tutto il più personale possibile. Ad oggi non uso più quella tecnica, dipingo (astratto) su tela con acrilici e da qualche anno mi sono orientata verso il mondo degli acquerelli (ritrattistica).
C’è un lavoro al quale sei particolarmente affezionata e perché?
Devo dire che in ogni disegno ci metto tutta me stessa, sono un po’ come dei figli… Con la differenza che li vedo nascere dalle mie mani… dalle prime bozze, alle prime pennellate di colore, dalle sfumature ai contorni finali che vanno poi a creare il vero disegno. Sicuramente sono molto affezionata ai dipinti in cui ho ritratto la mia famiglia, ma ripeto… Ho un grande attaccamento ad ognuno.
Hai un rito per concentrarti?
Più che rito, ho periodi… Ci sono quelli in cui realizzo un disegno impiegandoci qualche ora, quelli in cui ci metto giorni e giorni e poi ci sono anche periodi che non so per quale strana ragione non riesco a disegnare nemmeno un fiore stilizzato. Quando disegno lo faccio quasi sempre di notte e la concentrazione la trovo ascoltando musica, ma solo dopo aver fatto una prima bozza in completo silenzio.
Usi l’arte come mezzo di comunicazione, quale messaggio desideri trasferire?
Sicuramente i miei stati d’animo. In ogni mio disegno c’è qualcosa che appartiene alla mia vita, cose realmente accadute che vanno per mano con il mio coraggio, con la mia psiche. Molti sono messaggi mistici e spirituali.
Oltre che sulla classica tela, lo dicevamo in apertura, realizzi i tuoi lavori in diverse tecniche e supporti. Quali prediligi adesso?
Indubbiamente gli acquerelli, forse perché avendo ancora molto da imparare, ogni volta è sempre una scoperta nuova.
Progetti o sogni nel cassetto per il futuro?
Certamente quello di continuare questa strada “artistica”! Nel mio cassetto, oggi, i sogni sono molti, insieme ai tanti fogli disegnati e agli altrettanti ancora bianchi. Il desiderio più grande è quello di arrivare al cuore delle persone ed essere sempre ricordata con un sorriso.