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Alla Galleria Corsini la mostra di un’artista a lungo dimenticata “Plautilla Bricci, pittrice e architetta”.

di Riccardo Bramante

La Galleria d’Arte Corsini a Roma ha riaperto i battenti con una mostra decisamente originale: ”Una rivoluzione silenziosa. Plautilla Bricci pittrice e architetta”. La mostra ci fa riscoprire a distanza di secoli un’artista a lungo dimenticata.

Mostra Plautilla Bricci, pittrice e architetta

Plautilla nasce nel 1616 nella Roma papalina e fin da giovanissima incomincia ad interessarsi di pittura. Spesso si infilava di soppiatto nel laboratorio del padre, un bizzarro personaggio anch’esso pittore ma anche commediografo e musicista sempre in cerca di committenze dalla corte pontificia per abbellire le numerose chiese che in quel periodo venivano edificate in città.

E’ un ambiente molto “concorrenziale” quello della Roma dell’epoca, in cui imperavano grandi personaggi come il Bernini, Pietro da Cortona e, di turbolento passaggio, anche il Caravaggio, per cui, se non si avevano ricchi mecenati, per un artista era difficile anche sopravvivere alla giornata.

La fortuna arriva a Plautilla dalla conoscenza con l’abate Elpidio Benedetti, segretario del Cardinale Mazzarino e anch’esso pittore dilettante, il quale la fa conoscere al ricco clero romano che le commissiona le prime pitture sacre.

Sono, appunto, quelle che ritroviamo tra le 46 opere presentate nella mostra, metà grafiche disegni e stampe, e metà pittoriche insieme a diversi progetti architettonici e documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Roma e finora mai studiati.

Tra i più importanti dipinti possiamo ammirare il quadro d’altare raffigurante San Luigi IX Re di Francia fatto per la Chiesa di San Luigi dei Francesi e due tele pochissimo conosciute, lo “Stendardo della Compagnia della Misericordia” e la “Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Liborio”, perché conservate nella chiesa di San Giovanni Battista a Poggio Mirteto, un piccolo centro della Sabina.

San Luigi IX Re di Francia opera di Plautilla Bricci.

Plautilla non è stata solo una artista ma anche la prima donna architetto del Seicento.

Plautilla non si limitò solo alla pittura ma volle cimentarsi anche nell’architettura e perciò è considerata l’unica “architettrice” donna dell’era preindustriale.

In questo ambito possiamo ammirare i disegni per un progetto incompiuto della Scalinata di Trinità dei Monti e, soprattutto, l’edificazione della Villa Benedetta fuori Porta San Pancrazio. Con una punta di malcelato orgoglio, si dice abbia aggiunto, alla posa della prima pietra, una lamina con la dicitura “Plautilla Bricci architectura et pictura celebris”. La villa, peraltro, non ebbe vita lunga, perché,  ristrutturata e con il nome cambiato in “ Villa del Vascello” venne distrutta dai Francesi nel 1849 nel corso della disperata difesa della Repubblica Romana di Mazzini e Mameli.

Progetto della Villa Benedetta fuori Porta San Pancrazio poi detta Villa del Vascello

Dall’insieme delle opere esposte emerge, dunque, la figura di una donna che, insieme alla sua contemporanea e più nota Artemisia Gentileschi, riesce ad emergere in un ambiente estremamente maschilista e bigotto in modo silenzioso ma comunque in grado di farle realizzare i suoi sogni artistici.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 19 aprile 2022.

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