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“La Vedova Allegra “ di Lehar, tra fiaba e romanticismo seduce e incanta ancora oggi.

di Sabina Fattibene

Fragorosi applausi al Manzoni di Roma dal 4 al 6 Novembre 2022, con un tutto esaurito, per “La Vedova Allegra” di Franz Lehar.


L’operetta tornata a rivivere grazie alla compagnia di Edoardo Guarnera, il tenore che si è spento un mese prima di andare in scena. Cantante di talento, di grande umanità che ha voluto fortemente mettere in scena questa operetta. Nonostante la sua mancanza l’operetta ha ottenendo un grande successo di pubblico. Sarà perché è come una fiaba, fa sognare, seduce, incanta.

Dura da decenni dall’800 ad oggi emoziona sempre e colpisce l’immaginario dello spettatore, che canta il ritornello della Vedova Allegra, “E’ scabroso le donne studiar son dell’uomo la disperazion..”con gioia e trasporto.

E’ una commedia musicale che unisce musica, dialoghi parlati, parti corali danza, soprattutto valzer.

La Compagnia teatrale la Guarnerbross in questa Vedova Allegra è stata ricca di artisti, cantanti, attori ballerini.

Piero Guarnera ha preso il posto di Edoardo Guarnera per il personaggio del fascinoso conte Danilo Danilowitsch,che l’ambasciatore pontevedrino vuole far sposare a Hanna Glawari ricca vedova, ereditiera di un barone milionario, per risanare le finanze del suo paese..

Splendidi i vestiti dei personaggi, la scenografia del Museo Sandro Massimini essenziale ma di effetto.
Anna Lena Lombardi fa la parte della bella Vedova.

Gli attori della compagnia: Vincenzo Pellicanò, Mariella Guarnera, Massimiliano Drapello, Matteo Micheli, Patrizia Tapparelli, Alessandro Peccolo, Michela Pavese, Adriano Rosa, Francesco Testa, Diana Lenoci, Emanuele Pedini, Lorenzo Farina, Pino Vasta, Graciela Dorberssan.

Le grisettes Eleonora Pedini, Maria Diglio, Roberta Rossi, Arianna Limina, Giulia Santarelli, Irene Manoli.

Regia di Edoardo Guarnera che da lassù ha dato il suo benestare a questa operetta emozionale e romantica, che ti colpisce il cuore.

Tra gli ospiti in platea Pierfrancesco Pingitore e Massimiliano Buzzanca.

Di BeneSa