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I quadri dai “colori piegati” dell’artista Julie Polidoro per chi è all’ultimo posto

Al Palazzo delle Esposizioni si è da poco inaugurata la mostra “Social distance” dell’artista Julie Polidoro che vuole rappresentare per protesta gli ultimi di questo mondo.
Sono rappresentati i migranti e i loro momenti di riposo, nei giacigli di fortuna, nei loro box, nelle pause durante i loro lavori usuranti.


Una seconda sezione della mostra rappresenta le tempeste di sabbia e i disastri provocati dal cambiamento climatico.


I colori utilizzati per le opere sono tenui, smorti, quasi a rappresentare un fenomeno che esiste ma è quasi invisibile, che sbiadisce nell’indifferenza. L’artista li chiama colori piegati a significare quel senso di impotenza e di privazione che sono ormai impressi in queste genti che vivono al margine della società, ma che ne sono anche parte con i loro lavori che nessuno vuole più fare.
Di questi colori l’artista realizza persino una tavolozza.


Infine sono degne di nota le rappresentazioni della mappa della terra “strappata” che nelle due versioni l’artista chiama “mappa aperta” e “slittamenti” a significare un’involuzione dei territori che accompagna le migrazioni e gli sconvolgimenti climatici.


La mostra dura fino al 30 luglio 2023 ed è visitabile gratuitamente.