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C’era una volta (che c’è ancora) una c’ereria

di Emanuela Mari

A Foligno, divenuta mia nuova dimora, esiste, tra i tanti luoghi degni di approfondita conoscenza, un ristorante assai particolare. Fermo restando che definirlo così è assai riduttivo, si tratta di un luogo traboccante di storia e pregno di un’atmosfera estremamente suggestiva. Si trova nel quartiere “Le Conce” e, per raggiungerlo, bisogna avventurarsi tra vicoli e stradicciole del centro storico.

Questa suggestiva zona della città, corre lungo il “Canale dei Molini” che, dal nome, ricorda la principale attività che, nel passato, qui si svolgeva. Già dal 1400 le piccole botteghe di artigianato e commerci vari rappresentavano il fulcro dell’economia folignate. Olio, grano, carta, canapa erano le merci più lavorate e vendute.

Il piccolo fiume Topino che bagna la cittadina, ha da sempre avuto un ruolo determinante per queste attività. Per tale ragione da ben otto secoli, è in atto una spietata lotta con Perugia la quale, a causa del suo perenne bisogno di acqua, da sempre ha cercato di sfruttare il fiume per i propri interessi, mirando a toglierne il naturale primato sul territorio, a Foligno. Addirittura la storia narra che, nel 1253 durante un assedio, i perugini deviarono il corso del fiume in modo da farlo passare al di fuori delle mura della città, per assetare i folignati ed indurli alla resa. Da quel giorno il percorso del Topino è rimasto così…

Sotto ai caratteristici archi de “Le conce”, oltre ai molini a grano, vi erano anche cererie, saponerie, pellerie, concerie, tintorie, mentre i locali al primo piano erano adibiti all’asciugatura di pelli e tabacco in foglie.

Cosa entra in tutto ciò il nostro ristorante?

Recupero e riqualificazione

Dopo un lungo periodo di abbandono il proprietario (già gestore di un rinomato ristorante della vicina Spello) nel 2021 ha voluto recuperare e riqualificare questa zona creando un luogo romantico, goloso e diffusore di cultura. Negli ambienti di un’antica cereria che produceva per lo Stato Pontificio, è stato fatto rinascere un laboratorio artigianale per la produzione di manufatti in cera d’api. La volontà è stata ed è quella di creare a Foligno una struttura in grado di far rivivere antiche arti e tradizioni, facendole conoscere al maggior numero possibile di cittadini e turisti. Il tutto magistralmente unito alla cultura della tradizione culinaria Umbra, con degustazione di piatti tipici, corsi di cucina, eventi a tema.

Nei locali di questa ex cereria ora ristorante si trovano le attrezzature per la creazione di pezzi artigianali unici, ottenuti con l’antico metodo della colatura della cera. Mentre l’artigiano versa la cera su corde appese ad un meccanismo girevole, si gustano i prelibati piatti del ristorante.

Il profumo della cera calda si unisce a quello delle pietanze cucinate e servite, creando, per i commensali o gli avventori, sensazioni davvero straordinarie…   Si torna magicamente indietro nel tempo assaporando odori e gusti genuini ed antichi ottenuti usando prodotti di prima qualità provenienti dal territorio, come l’olio, il miele, i formaggi, il rinomato tartufo, le carni, i salumi, il vino.

Dunque non resta che svelare il nome di questo magico spazio sensoriale, questo luogo che una volta c’era e, per fortuna, ancora c’è. La C’ERERIA.

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