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Quel sound che dal passato richiama un certo modo melodico alla Battisti-Mogol, quel certo piglio inconfondibile che però non si preclude una strada sfacciatamente pop ne liriche d’autore dalle soluzioni per niente banali. Sono i Bob Balera, duo veneto formato da Romeo Campagnolo e Matteo Marenduzzo che torna in scena con un bel disco dal titolo “Pianeti” dentro cui l’amore campeggia sovrano… e noi fermiamo Marenduzzo in persona per saperne di più.

 

Si torna pian piano alle cose semplici anche in merito alle ispirazioni di una canzone. Il ritmo, l’amore, la vita vissuta… un ritorno al passato anche questo?
Di certo il nostro ambito riguarda ciò in cui sentiamo di avere qualcosa da dire, e ci ispiriamo a quanto viviamo quotidianamente, a quanto ci emoziona. In passato però, forse più di oggi, la canzone, anche in alcune sue declinazioni popolari, ha trattato tematiche sociali, politiche e ha contribuito a stimolare il dialogo e fornire suggestioni non propriamente “allineate”.
La nostra idea è di sintonizzarci su chi ha una sensibilità affine alla nostra, come dicevano gli STADIO, “stabilire un contatto”. Credo che questa necessità non abbia età.

Ed è assai ovvio chiederlo: la pandemia in questo disco? Esiste o è il ponte verso la rinascita delle nuove canzoni?
La genesi di questo disco, lunga e anche drammatica per certi versi (il primo luglio del 2021 infatti è mancato improvvisamente, in circostanze ancora poco chiare, il nostro primo produttore, Claudio Corradini) ha avuto la pandemia come elemento “accessorio”.
Ha contribuito piuttosto in senso positivo, dandoci il tempo di individuare un nuovo produttore, il “guro” trevigiano Sandro Franchin, che ha ereditato il testimone e dato ulteriore lustro a quanto elaborato fino a quel momento, coinvolgendo alcuni musicisti di spessore indiscusso, come Andrea Fontana ad alcune batterie, Alberto Milani alle chitarre e il grande Marco Boem al certosino lavoro di tastiere. Questi ultimi 2 peraltro ci accompagneranno anche dal vivo, un onore per noi.

E con la pandemia anche i rapporti hanno cambiato natura. Come sei i “pianeti” avessero iniziato nuove orbite… cosa ne pensate?
Credo che ciò che abbiamo passato durante la pandemia abbia innescato un cambiamento che ora osserviamo solo in superficie, ma che evolverà ulteriormente, in particolare per le generazioni più giovani che, verosimilmente, sono state le più colpite dal punto di vista delle limitazioni imposte nella quotidianità dall’emergenza sanitaria. Posso anche dire di averla vissuta intensamente, svolgendo la professione di farmacista. Da grande appassionato di “Ore 14”, trasmissione di cronaca nera in onda su Rai 2, credo che frustrazione e violenza stiano prendendo il sopravvento: le orbite dei pianeti sono variate, la tendenza è verso il caos. Ma mi auguro di essere nel torto.

È assai sfacciata a tratti l’accostamento a Battisti. Un punto che duole o un punto di arrivo voluto? Sono ombre o luci?
Un punto di arrivo fortemente voluto, Battisti è senza ombra di dubbio uno tra i fari più luminosi della musica italiana, da svariati punti di vista, a partire dalla sensibilità per la melodia, lo straordinario eclettismo, la continua tensione verso la sperimentazione, il desiderio di allontanarsi dalla moda del momento, persino da quanto aveva lui stesso incarnato nell’immaginario collettivo.
Per quanto ci riguarda, essere anche solo accostati a lui è un segno di aver raggiunto un obiettivo

E poi quel gusto agrodolce che c’è tra passato e futuro… anche nei video c’è molta di questa connessione… vero?
Il sound dei Bob Balera è permeato da una sorta di agrodolce malinconia per ciò che è stato, unito ad un certo disincanto verso il futuro, per il quale riserviamo ambizioni importanti, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto umano, concretamente mantenendo le aspettative di chi comincia ad avere una certa esperienza, e che, negli anni, ha cominciato a dare più valore al viaggio rispetto alla meta.

Un disco simile suonerà anche in vinile? Il digitale che incontra l’analogico…
Sarebbe magnifico, parlo da affezionato fruitore del supporto vinile, purtroppo la spesa richiesta per la stampa di una minima tiratura, al momento, non è conveniente per la nostra realtà.
Quello che posso permettermi di consigliare, ad ogni modo, è di ascoltarlo su un impianto stereo, seduti in poltrona, rilassati: il disco è stato registrato in uno splendido studio, suonato e mixato da grandi professionisti, giusto credo dargli nell’ascolto la dignità che merita.