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E’ in scena fino al prossimo 5 maggio lo spettacolo teatrale “Di Tanto amore”, opera tratta da “Il Gabbiano” di Anton Čechov magnificamente rivisitata dal regista e drammaturgo Giancarlo Moretti che nella sapiente rielaborazione non ha snaturato il senso dell’opera mantenendo il filo di questa complessa trama che lega i vari personaggi tra di loro attraverso un concatenarsi di desideri speranze e delusioni.

E’ noto che l’originale opera era in redatta in quattro atti ed è stata riportata all’essenziale per questo spettacolo teatrale, mettendo in evidenza soprattutto due aspetti principali relativi alle problematiche portate avanti proprio da Čechov nel suo originale: il rapporto madre/figlio nei personaggi di Trepeev e la madre Irina e più in generale il rapporto maschile/femminile, Trepleev/Nina. Secondo Čechov infatti come lui stesso dichiarò sul suo lavoro originario, “C’è poca azione ed un quintale di amore”, vale a dire che il rapporto affettivo è visto ed affrontato in questo dramma sotto le diverse sfaccettature.

Natalia Simonova con Simone Bobini ed Alessio Maria Maffei

L’atro aspetto caro a Čechov è l’interrogativo che si pone sulla funzione ed il ruolo dello scrittore e su cosa in particolare debba rappresentare nelle proprie opere. Infatti il giovane Trepleev rappresenta l’artista creativo e pronto a sperimentare nuove formule d’avanguardia. Trigorin invece è lo scrittore che ha il pieno consenso dei suoi lettori proprio per la semplicità dei temi trattati e per la rinuncia a lasciarsi andare a sperimentazioni estreme, tanto che molti critici hanno visto nella figura di Trigorin l’immagine dello stesso Anton Čechov che per molto tempo fu considerato un autore modesto in confronto a giganti come Dostoevskij e Tolstoj.

E d’altra parte il gabbiano che da il titolo all’opera, appare come la figura allegorica della libertà dell’artista che però viene compressa e addirittura uccisa.

Un’intensa interpretazione quella dell’attrice Natalia Simonova calata perfettamente nei panni della madre Irina personaggio non più giovanissimo che non si rassegna al tempo che passa volendo rimanere sempre al centro dell’attenzione e ai vecchi fasti. Altrettanto accattivate l’interpretazione degli altri protagonisti maschili Simone Bobini ed Alessio Maria Maffei nel ruolo dello scrittore affermato ed amante di Irina in contrapposizione alla figura giovane e fresca anche se incerta del giovane Trepleev. Molto efficaci anche le altre artiste femminili nei ruoli loro assegnati: le attrici Giovanna Cappuccio e Ines Lebreton.

Le scene ed i costumi sono di Paola Salamon ed il fotografo di scena Antonio Collaceto.

Una simpatica incursione di diversi ospiti dell’”Accedemy of Art and Immage” di Paola Zanoni che al termine dello spettacolo ha festeggiato gli artisti ma anche una delle ospiti, la scrittrice Graziella Carassi, che in questa stessa circostanza festeggiava il suo compleanno a teatro.

articolo di Ester M. Campese 

Di E.C.M.