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Adriano Formoso da un lato cantautore, dall’altro lato psicologo, psicoterapeuta psicoanalista di gruppo e omeopata-naturopata, scrive musica consapevole di come l’essere umano sia di per sé un’orchestra semovente, col suo organismo complesso che risuona all’interno di un ambiente sociale fatto di innumerevoli orchestre. La canzoneterapia, come Formoso ama definirla, affonda le sue radici negli assunti di base della Neuropsicofonia®, disciplina che è frutto della sua ricerca clinica decennale sulla relazione tra suono, frequenza, armonia e cervello. L’occasione per venire a contatto con il suo lavoro è duplice: il nuovo singolo Di Vento -Adolescenza e Bowlby 432 Hz, e il FORMOSO THERAPY SHOW il 30 GIUGNO al Teatro San Babila di Milano alle ore 20.00. Un evento musicale ispirato al mondo della psicologia e della psicoterapia e un nuovo singolo che sintetizza la ricerca dell’artista milanese. Il Dottore che cura l’anima con la musica dimostra con le sue canzoni come tra le onde sonore e le onde cerebrali ci sia sintonia. Il doppio evento, l’uscita del nuovo singolo e il concerto- show sono qui a dimostrarlo.

Chi è Adriano Formoso?

«Come individuo sociale ritengo di essere un professionista, uno psicologo psicoterapeuta ma anche un naturopata e un amante dell’arte. Un operatore che con l’ausilio della musica cerca quotidianamente di aiutare le persone a stare meglio. Come essere umano penso di essere una presenza che s’interroga sul significato di esistere e di come questa esperienza possa essere vissuta al meglio in questa tappa del nostro essere eterni».

Sappiamo che lei segue dei bambini durante il travaglio del parto dove i suoni vengono veicolati attraverso il liquido amniotico. Di che esperienza si tratta?

«È un metodo di preparazione e accompagnamento alla nascita standardizzato dopo circa dieci anni di ricerca sia nel mio centro di Garbagnate Milanese alle porte di Milano che come delegato di un reparto di ostetricia del capoluogo lombardo. Ci sarebbe molto da dire e per chi è interessato consiglio di consultare il mio libro con l’aggiunta di due cd audio dal titolo “Nascere a tempo di rock” distribuito da “Terre sommerse”. Sintetizzando, determinati suoni, frequenze acustiche e linee melodiche, veicolate al feto dopo la ventiseiesima settimana, agevolano uno sviluppo sensoriale e cognitivo del bambino già nel grembo materno. I miei studi hanno rilevato che i bambini nati con la Neuropsicofonia®, denominazione della mia musica a scopo terapeutico, sviluppano precocemente il linguaggio, hanno ritmi di sonno-veglia regolari, si adattano meglio all’ambiente in cui si ritrovano. Ma avrei molte cose da spiegare per questa affascinante esperienza che vivo da ricercatore e da musicista».

Cosa pensa dell’Intelligenza Artificiale nella musica?

«L’intelligenza artificiale ha il potenziale di intervenire sul destino degli uomini, sia in meglio che in peggio. Come tutte le conquiste scientifiche e tecnologiche dell’umanità è necessario utilizzare quello che l’uomo crea avendone sempre un duplice controllo: quello sulla risorsa tecnologica a disposizione ma, soprattutto, quello sulla coscienza nell’utilizzo di quanto questa possa sviluppare e offrire. Nella musica trovo che un utilizzo scorretto sia un grave danno, violento e distruttivo inferto alla musica che è figlia dell’intelligenza emotiva dell’uomo e dell’artista. Difatti, mi piace pensare che quello che non potrà mai fornire “l’Intelligenza artificiale” è l’intelligenza emotiva che è propria degli artisti, dei compositori, dei musicisti, degli esseri umani».

Il Formoso Therapy Show (il 30 giugno al Teatro San Babila di Milano) è uno spettacolo che dà delle risposte a quali domande?

«Lo spettacolo è pensato per rispondere ad alcune domande e per indurre delle riflessioni su come la musica abbia un’identità e una funzione universale partendo dalla consapevolezza che ogni nostra cellula vibra. Tutto il creato è in risonanza e rappresenta un insieme vibrazionale dove il suono e l’armonia hanno un ruolo fondamentale nella creazione. Inoltre il mio spettacolo fornisce una serie di risposte su come l’arco della vita di ognuno abbia implicazioni con l’esperienza del nascere e delle prime relazioni infantili. Sorridendo, da appassionato di ironia, mi viene da dire che il Formoso Therapy Show possa dare una risposta anche a coloro che si chiedono “ma che farà costui, che scrive, che canta sto cantautore strizzacervelli?”».

Com’è nato il singolo “Di Vento -Adolescenza e Bowlby 432 Hz”?

«“Di Vento – Adolescenza e Bowlby 432 Hz”, è nato dall’esigenza di dare la giusta attenzione agli adolescenti di oggi, quelli che definisco “nuovi adolescenti” a seguito della pandemia. Ho voluto raccontare il loro mondo prendendo spunto dalla mia esperienza diretta con loro e le loro difficoltà e da come queste abbiano origini dalle loro relazioni primarie. Il titolo simboleggia la creazione e il contenuto del brano: “Di Vento”, leggerezza ma anche trasformazione e andamento se togliessimo lo spazio tra la preposizione e il sostantivo…Divento.  “Adolescenza e Bowlby”, per ricondurmi a John Bowlby, il precursore degli studi sugli stili di attaccamento, convinto di quanto le nostre esperienze affettive-relazionali infantili influiscano sulla nostra restante formazione durante lo sviluppo. “432 Hz” è l’accordatura che utilizzo per le mie opere. E’ stato appurato e lo confermo che la musica composta con tale accordatura si veicola con più efficacia nel corpo e nella natura, sia per offrire energia che riequilibrio, entrando meglio in risonanza con le frequenze del nostro organismo».

Adriano Formoso ha ancora dei sogni nel cassetto?

«In questa fase della mia vita il mio sogno nel cassetto è sentirmi costantemente motivato nel perseverare ad offrire agli altri, attraverso i miei spettacoli, degli strumenti efficaci per vivere al meglio l’esistenza umana che, già per sua natura, ritengo sia un’esperienza di dolore. Sogno di poter incontrare tante persone e creare una grande community per la condivisione di valori all’insegna dell’intelligenza del cuore e della prosocialità».

Di Elle M